MARCHE, UNA STORIA CHE SI RIPETE. LE IMPRESE CERCANO LAVORATORI MA NON LI TROVANO

Alle aziende servono soprattutto operai specializzati nei settori manifatturieri (46,3 per cento) mentre solo l’11,2 per cento dei posti di lavoro disponibili riguarda personale non qualificato. I dati sono quelli della rilevazione Excelsior Unioncamere, elaborati e analizzati dal Centro Studi Cna Marche.

DI DIFFICILE REPERIMENTO IL 53,5 PER CENTO DEI PROFILI RICHIESTI

Il segretario Cna Marche Moreno Bordoni “di fronte a questi numeri diventa fondamentale costruire un’alleanza tra scuola e mondo del lavoro. Serve un rapporto strutturale e costante tra istituti tecnici, uffici per l’impiego e imprese.”

Ormai è diventata una costante. Le imprese cercano lavoratori ma non li trovano. Sul mercato del lavoro non ci sono le qualifiche richieste. Anche a novembre la storia si ripete. Oltre 10 mila richieste di assunzione ma meno della metà dei profili professionali disponibili coincidono con quelle che servono alle imprese. Soprattutto operai specializzati nei settori manifatturieri (46,3 per cento) mentre solo l’11,2 per cento dei posti di lavoro disponibili riguarda personale non qualificato. I dati sono quelli della rilevazione Excelsior Unioncamere, elaborati e analizzati dal Centro Studi Cna Marche.

Nelle Marche, sono 10.320 le assunzioni previste dalle imprese per il mese di novembre e oltre 31mila quelle per il trimestre novembre2023 -gennaio 2024. L’incremento rispetto allo scorso anno è del +6,4% (+620 assunzioni) nel mese e del +2,7% (+820 assunzioni) nel trimestre novembre 2023 – gennaio 2024.

Dati positivi e rassicuranti (la temuta recessione non si manifesta) ma decisamente meno positivi di quelli nazionali. In Italia sono 430mila le assunzioni previste dalle imprese per il mese di novembre e 1,3 milioni quelle per il trimestre novembre-gennaio. In questo caso l’incremento rispetto allo scorso anno è del +12,6% (+48mila assunzioni) nel mese e del +8,4% (+101mila assunzioni) nel trimestre.

Insomma, l’occupazione nelle Marche tiene, ma meno che in Italia. La nostra economia non riesce a tenere dietro al complesso del Paese sotto il profilo delle assunzioni previste. E per di più nelle Marche si registra una difficoltà di reperimento del personale ritenuto necessario, più marcata del dato nazionale: la quota percentuale di personale di difficile reperimento raggiunge difatti nelle Marche il 53,5% contro il 48,5% dell’Italia (il 49,2% nel Nord-Ovest del Paese, il 47,5% nel Centro). Sotto tale profilo, la nostra regione è allineata con il Nord Est (dove la quota di personale di difficile reperimento arriva al 55,0%) e comunque meno in difficoltà rispetto a Toscana (54,6%) e Umbria (57,0%).

“Di fronte a questi numeri” ha commentato il segretario Cna Marche Moreno Bordoni “diventa fondamentale costruire un’alleanza tra scuola e mondo del lavoro. Serve un rapporto strutturale e costante tra istituti tecnici, uffici per l’impiego e imprese. Gli imprenditori della Cna sono anni che lo sostengono e sono pronti a favorire occupabilità dei ragazzi e competitività ma anche le istituzioni con le politiche formative devono fare la loro parte.  Un ruolo fondamentale possono svolgerlo i quattro ITS marchigiani in stretto raccordo tra mondo della formazione e imprese, per mettere i giovani a stretto contatto con le filiere produttive più avanzate dei nostri distretti manifatturieri.”

Un aspetto che distingue profondamente la nostra regione da tutte le altre è quello della composizione per macrosettore del personale previsto in entrata:  nelle Marche i lavoratori previsti in entrata nell’industria (e cioè nelle attività manifatturiere e delle costruzioni) raggiunge il 46,3%  a fronte del 30,5% dell’Italia, del 28,8% del Centro Italia e del 34,4% del Nord Est. Nessuna altra regione italiana registra un manifatturiero così protagonista nelle previsioni di nuovi ingressi al lavoro. Si noti, inoltre, che tale maggior ruolo delle attività manifatturiere e di costruzione risulta addirittura preminente sia nella provincia di Pesaro e Urbino (51% dei lavoratori previsti sono richiesti dall’industria) sia, soprattutto, in quella di Fermo (57,5%) risultando assai più deciso della media italiana in altre 2 province della regione (Ancona con il 40,8% e Macerata con il 49,4%). Dunque è quasi tutta la regione che si contraddistingue per tale caratterizzazione manifatturiera nella domanda di lavoro).

Da tale caratterizzazione ne discende un’altra: quella della composizione per grandi gruppi professionali che vede le Marche registrare la più alta quota di Operai specializzati, conduttori di impianti e macchine (41,7% delle entrate previste) rispetto all’Italia (30,0%) e a tutte le altre regioni. Anche in questo caso sono quasi tutte le province delle Marche (4 su 5) a registrare tale connotazione, con la provincia di Fermo che spicca su tutte le altre (51,6% delle entrate previste sono di operai e conduttori).

Si noti, d’altra parte, come tale connotazione della domanda di lavoro da parte delle imprese marchigiane non possa e non debba essere ritenuta come maggiormente orientata alle fasce basse di qualificazione del lavoro: al contrario, la quota di personale previsto in entrata in quota alle professioni non qualificate è nelle Marche la più bassa tra tutte le regioni italiane (solo l’11,2%, a pari quota con il Molise). La connotazione manifatturiera ed edile della domanda di lavoro marchigiana è decisamente orientata sulle maestranze operaie qualificate.

Lavoratori previsti in entrata dalle imprese nelle Marche e in Italia nel mese di novembre 2023 e nel trimestre novembre 2023 – gennaio 2024

anno Territorio Novembre

2023

Novembre 2023

– Gennaio 2024

2022 Marche 9.700 30.410
Italia 382.450 1.201.880
2023 Marche 10.320 31.230
Italia 430.520 1.302.620
Variazioni assolute Marche 620 820
Italia 48.070 100.740
Variazioni % Marche 6,4 2,7
Italia 12,6 8,4

Fonte: elaborazioni centro studi CNA Marche su dati Unioncamere – ANPAL, Sistema Informativo Excelsior, 2023

 

lavoratori previsti in entrata dalle imprese per regione

Novembre 2023 Nov 2023 –

Gen 2024

Variazioni (v.a.)
Previsione

entrate

% di difficile

reperimento

Previsione entrate novembre

2023/2023

nov 23 – gen 24/ nov 22 – gen 23
PIEMONTE 29.610 50,1 92.950 +1.960 +2.560
VALLE D’AOSTA 1.900 47,9 7.060 -20 +430
LOMBARDIA 94.360 48,6 286.660 +9.290 +19.980
LIGURIA 10.370 52,1 31.330 +1.420 +2.620
TRENTINO AA 10.600 60,3 45.900 +480 +1.230
VENETO 39.540 55,6 118.700 +3.300 +4.980
FRIULI VG 8.370 55,1 25.150 +430 +190
EMILIA R. 37.630 52,7 112.200 +2.850 +2.880
TOSCANA 27.060 54,6 82.440 +3.700 +10.880
UMBRIA 4.900 57,0 15.000 +470 +700
MARCHE 10.320 53,5 31.230 +620 +820
LAZIO 47.320 41,1 139.190 +8.080 +20.750
ABRUZZO 8.760 52,4 27.640 +1.520 +3.640
MOLISE 1.520 46,7 4.510 +640
CAMPANIA 34.880 41,1 99.500 +6.320 +15.680
PUGLIA 21.200 39,8 61.780 +2.660 +3.860
BASILICATA 2.610 44,9 7.850 +310 +340
CALABRIA 7.570 42,6 21.360 +900 +2.210
SICILIA 23.110 40,9 66.010 +2.490 +4.870
SARDEGNA 8.890 50,4 26.170 +970 +1.480
NORD OVEST 136.240 49,2 417.990 +12.650 +25.600
NORD EST 96.150 55,0 301.950 +7.060 +9.280
CENTRO 89.590 47,5 267.870 +12.870 +33.140
SUD ISOLE 108.530 42,8 314.810 +15.490 +32.720
ITALIA 430.520 48,5 1.302.620 +48.070 +100.74

Fonte: Unioncamere – ANPAL, Sistema Informativo Excelsior, 2023

 

 

Lavoratori previsti in entrata nel mese di novembre 2023 per MACROSETTORE e per provincia nelle Marche

nel mese di

novembre 2023 *

Industria Servizi tasso

d’entrata**

Totale

nov 2023 – gen

2024 (v.a.)*

PIEMONTE 29.610 33,9 66,1 2,9 92.950
VALLE D’AOSTA 1.900 9,6 90,4 6,7 7.060
LOMBARDIA 94.360 29,5 70,5 3,1 286.660
LIGURIA 10.370 26,7 73,3 3,2 31.330
TRENTINO A.A. 10.600 20,7 79,3 3,5 45.900
VENETO 39.540 39,1 60,9 2,9 118.700
FRIULI V.G. 8.370 36,0 64,0 2,8 25.150
EMILIA R. 37.630 32,9 67,1 3,0 112.200
TOSCANA 27.060 39,0 61,0 3,0 82.440
UMBRIA 4.900 37,6 62,4 2,7 15.000
MARCHE 10.320 46,3 53,7 2,9 31.230
Pesaro-Urbino 2.400 51,0 49,0 2,7 7.440
Ancona 3.330 40,8 59,2 2,9 10.120
Macerata 2.140 49,4 50,6 3,0 6.610
Ascoli Piceno 1.410 38,2 61,8 3,1 4.060
Fermo 1.030 57,5 42,5 2,9 3.010
LAZIO 47.320 18,2 81,8 3,5 139.190
ABRUZZO 8.760 35,2 64,8 3,3 27.640
MOLISE 1.520 29,8 70,2 3,3 4.510
CAMPANIA 34.880 27,4 72,6 3,8 99.500
PUGLIA 21.200 30,3 69,7 3,3 61.780
BASILICATA 2.610 38,8 61,2 2,9 7.850
CALABRIA 7.570 26,6 73,4 3,6 21.360
SICILIA 23.110 29,8 70,2 3,6 66.010
SARDEGNA 8.890 26,5 73,5 3,4 26.170
NORD OVEST 136.240 30,0 70,0 3,1 417.990
NORD EST 96.150 34,4 65,6 3,0 301.950
CENTRO 89.590 28,8 71,2 3,2 267.870
SUD ISOLE 108.530 29,3 70,7 3,5 314.810
TOTALE ITALIA 430.520 30,5 69,5 3,2 1.302.620

* Valori assoluti sono arrotondati alle decine. I totali possono non coincidere con la somma dei singoli valori.

** Per ogni 100 lavoratori dipendenti.

Fonte: Unioncamere – ANPAL, Sistema Informativo Excelsior, 2023

 

 

 

 

ASSOCIATI